L’Ospedale è frequentato quotidianamente da centinaia di persone:
per un evento di gioia, quale una nascita, per la cura di un problema di
salute o, purtroppo, per un lutto. Così, frettolosamente, si percorre la
“Galleria dei quadri” senza soffermarsi sui dipinti dei Benefattori che,
fin dal XV secolo, donarono all’Ospedale il loro patrimonio,
permettendo la crescita assistenziale, scientifica e culturale del
nosocomio.
Del resto il massimo ospedale bresciano ha origini antiche. Costituito nel 1427 ebbe la sua prima sede nel cuore della città nell'edificio denominato Crocera di San Luca. La primitiva struttura, seppur vasta, fu ampliata nel XIX secolo sfruttando gli spazi di ex-conventi soppressi come ad esempio l'antico San Domenico. I disagi dell'operare in edifici storici, poco adattabili, e la crescita delle necessità portò ad aprire nel 1938 il cantiere del nuovo ospedale collocato fuori dal centro cittadino. L'imponente edificio (terzo d'Europa all'epoca per estensione) fu concepito secondo un modello pionieristico. Non più la tipologia dell'ospedale a padiglioni isolati ma grandi ali di un'unico fabbricato (comunque denominate padiglioni) collegate da una sistema di corridoi. L'originale planimetria concepita dal progettista, Angelo Bordoni, imita il disegno di un fiocco di neve; la scelta non fu solo estetica ma anche funzionale: i padiglioni così disposti, seppur alti 6 piani, non si ombreggiavano reciprocamente garantendo una maggiore salubrità agli spazi per i degenti.
L’Ospedale possiede un ingente patrimonio artistico (dipinti, sculture,
arte sacra, porcellane, etc) provenienti dai primi istituti che nel XV
secolo formarono l’Hospitale Magnum, da quadri di chiese e conventi
che furono le sedi dell’Ospedale e anche a seguito delle soppressioni
religiose del 1797 che fecero confluire beni, patrimoni e tele di altri luoghi di culto.
È noto il potere consolatorio dell’arte: vedere qualcosa di bello
fortifica, conforta e placa l’anima, ci allontana da altri pensieri e desta
sensazioni gradevoli; paura, apprensione, diffidenza sono dissipate
dalla bellezza. L’Ospedale non è solo scienza e tecnologia, ma deve
infondere nella persona malata sensazioni di serenità e tranquillità e
accogliere con il “bello”.
La Bellezza è testimonianza dell’Accoglienza.
Dopo questi mesi di sofferenza e di trincea, gli Spedali Civili di
Brescia vogliono “rinascere” aiutati (anche) dal suo patrimonio
artistico.
Votare la Quadreria degli Spedali Civili di Brescia quale Luogo del
Cuore, rafforza il senso di appartenenza dei Cittadini bresciani al loro
Ospedale attraverso la valorizzazione e la conservazione della
collezione artistica che si trova, a differenza di altri Ospedali
lombardi, all’interno del nosocomio.