I Luoghi del Cuore
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faro del vantiniano

FARO VANTINIANO

BRESCIA

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FARO VANTINIANO
L'editto di Saint Cloud, emanato il 12 giugno 1804, raccolse organicamente tutte le precedenti e frammentarie norme che regolavano cimiteri e tumulazioni. Per motivi igienico sanitari volle in particolare che quest’ultime avvenissero al di fuori delle mura cittadine e non avessero, in linea con le idee rivoluzionarie, distinzione alcuna di ceto o censo. La Civica Rappresentanza di Brescia, mutato l'editto in legge il 5 settembre 1806, stabilì di realizzare un nuovo campo santo secondo i dettami napoleonici. Nel 1808 acquistò a questo fine un appezzamento di terreno fuori porta Milano. Due anni più tardi diede seguito alle prime tumulazioni. Dietro insistenza di numerosi organi cittadini, tuttavia, di lì a poco s’intese migliorare e ingentilire l’ampia struttura architettonica dell’area sacra e, nel 1815, l’appalto dei lavori premiò il giovane Rodolfo Vantini. Fra le strutture di maggior pregio spicca, al centro dell’imponente recinto funebre, un faro d’intenso e pregevole richiamo ellenistico. Alto 60 metri, adorno di portico circolare e coronato da una lanterna (che illumini idealmente il sentiero ai trapassati), è per fascino e caratteristiche unico nel suo genere a livello mondiale. Nel basamento, a comprova del ruolo centrale rivestito nell’impianto del cimitero, una rotondina e l’elegante statua a firma del Seleroni custodiscono, come da sue volontà, le spoglie dello stesso Vantini. Conclusi i lavori nel 1864, tale fu la suggestione operata sui visitatori dal faro vantiniano che perfino il celebre architetto tedesco Heinrich Strack lo replicò in Berlino, seppur in vero con minor fortuna, sotto le mentite spoglie di Colonna della Vittoria.

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, CIMITERO MONUMENTALE VANTINIANO, BRESCIA
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