L’innovazione Digitale va alla guerra: Mykailo Fedorov

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Chi è Mykhailo Fedorov, il ministro per l’Innovazione ucraino

Conoscete Mykhailo Fedorov? No? Nemmeno io fino a una settimana fa.

In questi brutti giorni di preoccupazione e guerra ho seguito come tanti le notizie dall’Ucraina. La situazione si è evoluta sin troppo rapidamente sconvolgendo il mondo intero che si aspettava delle tensioni ma non una guerra su larga scala.

Una delle personalità che si è più distinta nel governo Ucraino per trovare soluzioni e opportunità da mettere a favore della causa Ucraina è stato il trentunenne Ministro dell’Innovazione del governo di Kiev, Mykhailo Fedorov.

Fedorov si è laureato alla Zaporizhzhya National University. Fedorov è anche il fondatore di SMM Studio, una agenzia per la digitalizzazione e la comunicazione sui social per le imprese.

Dopo le elezioni presidenziali ucraine del 2019, Fedorov è diventato consigliere del presidente Volodymyr Zelensky . 

Il 29 agosto 2019 Fedorov è stato nominato Ministro della Trasformazione Digitale nel governo di Honcharuk . Il progetto più importante di Fedorov come ministro doveva essere il cosiddetto progetto “Stato in uno smartphone” che mirava a rendere disponibile online entro il 2024 il 100% di tutti i servizi governativi con il 20% dei servizi forniti automaticamente, senza l’intervento di un ufficiale, e 1 modulo di compilazione online per ricevere servizi pubblici “in qualsiasi situazione”. 

“La prima volta che ho sentito parlare di Fedorov è stato quando Zelensky stava facendo la sua campagna digitale in Ucraina. Ha gestito la campagna, e fondamentalmente ha avuto un tale successo, lo ha nominato presidente”, ha affermato Denys Gurak, un imprenditore tecnologico ucraino americano che ha aiutato il governo ucraino a connettersi con le aziende tecnologiche statunitensi nell’ultima settimana. Anche il lavoro pre-invasione di Fedorov come ministro è stato un successo, aiutando a mettere in atto strumenti online per i passaporti per i vaccini contro il coronavirus , ha affermato Gurak.

Durante il suo mandato, Fedorov ha viaggiato in tutto il mondo, incontrando regolarmente funzionari delle migliori aziende tecnologiche. Durante la sua visita alla fine dell’estate scorsa al quartier generale di Apple in California a forma di astronave con Zelensky, ha parlato con Cook di portare un Apple Store in Ucraina e di come Apple potrebbe aiutare con il censimento dell’Ucraina e ampliando l’istruzione e l’assistenza sanitaria nel paese, secondo il suo post su Facebook sulla visita. Le sue pagine Twitter, Instagram e Facebook riportano anche incontri con i suoi omologhi britannici e con rappresentati della Silicon Valley di Amazon, Facebook e Google.

L’Innovazione Digitale e l’Invasione Russa

Poi è avvenuta l’invasione e tutto è cambiato.

“Una volta iniziata la guerra, ci siamo immediatamente messi in contatto con loro con un’agenda diversa”, ha detto Bornyakov, il suo viceministro.

Ora, da un luogo sconosciuto lontano dagli attacchi a Kiev, Fedorov, Bornyakov e il loro team principale stanno conducendo una campagna globale. A volte, lavorano dai loro telefoni sottoterra in rifugi e cantine, poiché gli allarmi avvertono di bombardamenti in arrivo, ha detto Bornyakov. Fino a martedì mattina presto, circa la metà del personale del ministero si stava collegando per lavoro, ha stimato.

Dopo l’inizio dell’invasione, ha affermato Bornyakov, la loro prima priorità era proteggere le infrastrutture critiche dagli attacchi informatici e garantire che i servizi digitali del governo fossero ancora funzionanti. Ma poi hanno presto iniziato a valutare come avrebbero potuto esercitare pressioni sulle principali società affinché punissero la Russia.

Secondo Alex Bornyakov, Fedorov ha chiesto aiuto a circa 50 aziende mentre il suo staff ha lavorato dietro le quinte con una rete di espatriati ucraini e autorità di regolamentazione di altri paesi per convincere le aziende ad agire.

Tramite Twitter e tutti i canali di comunicazione Social ha chiamato ogni grande azienda del panorama tech a contribuire alle sanzioni contro la Russia, da Apple ad Amazon, da Meta a Oracle.

Grazie al suo intervento l’Ucraina ha potuto godere di alcuni vantaggi da sfruttare sul campo:

  • Google ha tolto per l’Ucraina la funzione di affollamento su Google Maps, usata dai Russi per pianificare gli attacchi missilistici.
  • Airbnb ha annunciato che offrirà alloggio gratuito, di breve durata, a 100.000 ucraini che fuggono dall’invasione russa. L’alloggio sarà finanziato dall’azienda e fa parte del programma Frontline con cui ha già contribuito all’emergenza dei rifugiati afgani dopo l’arrivo dei talebani. Brian Chesky, direttore della piattaforma, ha lanciato un appello ai governi di Polonia, Germania, Ungheria e Romania per unirsi al sostegno dei rifugiati ucraini.
  • Ha chiesto a Elon Musk dispositivi Starlink per garantire connettività al paese anche in caso di down della rete nazionale a causa dei combattimenti, il giorno dopo il CEO di SpaceX gli ha fatto recapitare un carico di Ricevitori Starlink rendendo le infrastrutture chiave dotate di un collegamento alla rete da Satellite.
  • Ha organizzato una sorta di esercito IT composto da hackers e specialisti di cybersecurity e altri professionisti digitali di ogni formazione per organizzare attività di sostegno per la causa ucraina e comunicazione della reale situazione sul campo anche ai cittadini Russi.
  • Anonymous si è unita alla lotta contro la Russia bloccando da remoto infrastrutture come ferrovie e stazioni di rifornimento del carburante, ha fatto anche andare in onda sulle TV di Stato le immagini che venivano censurate lanciando un messaggio contro la guerra. Sono inoltre stati lanciati attacchi DDoS contro i principali siti governativi russi ed è stato bucato il ministero della difesa mettendo online diversi dati sensibili di Mosca.
  • Fedorov sta anche organizzando e dirigendo parte della comunicazione online dello Stato Ucraino sfruttando appieno le sue competenze in ambito social differenziandosi dai metodi antiquati e dittatoriali della controparte russa. Se volete vedere un esempio dello stile comunicativo potete dare una occhiata sul suo profilo Twitter oppure su uno dei tanti canali Telegram governativi, questo ad esempio è in Italiano: Link.
  • Ha creato un’app per le segnalazioni di allarme aereo, fondamentale per salvare in tempo i civili dai bombardamenti.
  • Ha raccolto donazioni tramite le criptovalute per un ammontare di: 5.5 milioni di Dollari tramite Ethereum, 4.4 milioni di Dollari tramite Bitcoin, $2.1 milioni di Dollari tramite Tether per un totale di oltre 12 milioni di Dollari.
  • Il ministero in queste ore sta vagliando l’ipotesi di fare un giveaway di NFT a tutti coloro che hanno fatto donazioni per aiutare l’Ucraina. Probabilmente non si farà a breve ma il pensiero è davvero un bel modo per contraccambiare la generosità. Qualora non dovesse andare in porto questo giveaway è comunque prevista la vendita di NFT a sostegno delle Forze Armate Ucraine.
  • Il dipartimento IT ucraino ha anche creato un portale per spedire ironicamente Putin su Giove, il nome del portale è stato fornito dal soprannome dato dal popolo ucraino al dittatore russo: Putler. Su Putler.io potrete per la modica cifra di 2.99 $ aiutare il governo ucraino e spedire lontano dalla terra, almeno virtualmente. (Nel momento in cui scrivo il link è offline a causa di un probabile attacco DDoS russo).
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Grazie al suo impegno molte sanzioni indirette sono state imposte alla Russia anche dalle Big Tech e da molte altre realtà legate all’innovazione digitale:

  • Apple ha bloccato le vendite dei suoi dispositivi in tutto il territorio della Federazione Russa ed ha introdotto alcune restrizioni software.
  • AMD – ha fermato la vendita di microchip e schede grafiche
  • Amazon ha bloccato alcuni rifornimenti aerei dalla Polonia ed ha
  • Adobe sta valutando di introdurre alcune restrizioni nei suoi servizi
  • Le piattaforme Kuna, WhiteBIT e Cex.io hanno introdotto restrizioni per gli utenti russi
  • Dell è uscita dal mercato
  • Dropbox potrebbe sospendere il servizio nei prossimi giorni
  • Ericsson è uscita dal mercato
  • Etsy ha bloccato tutti i saldi dei conti russi
  • Facebook ha deciso di bannare account di propaganda russa.
  • Google ha bloccato la monetizzazione delle pubblicità su Youtube Adwords su contenuti di propaganda, Google Pay parzialmente bloccato, Google Maps ha limitato alcune informazioni sulle sue Mappe in Russia.
  • HP – ha sospeso la consegna dei suoi prodotti in Russia;
  • Instagram ha preso l’impegno di bloccare contenuti di propaganda russa
  • Intel ha bloccato la consegna di Microchip
  • Jooble una startup ucraina di successo per i servizi HR ha chiuso i suoi servizi in Russia
  • Lenovo ha lasciato il mercato russo
  • LinkedIn non è più disponibile in Russia
  • Mastercard Visa hanno sospeso i servizi all’interno del paese di Putin.
  • Microsoft Office sta valutando di introdurre restrizioni sui suoi servizi in Russia
  • Il Mobile World Congress ha rifiutato l’accredito alla delegazione russa
  • Alcune piattaforme di NFT hanno bloccato diversi account di utenti di Russia and Bielorussia, trasferendo i loro proventi allo Stato Ucraino.
  • Netflix – ha bloccato le iscrizioni in Russia, e ha sospeso tutte le produzioni di Serie TV russe
  • Nintendo – ha sospeso gli acquisti in rubli
  • OnlyFans ha chiuso per alcuni giorni i suoi servizi
  • Oracle ha bloccato i suoi servizi in Russia
  • PayPal – ha bloccato i pagamenti in essere;
  • Paramount, Disney, Sony e Warner Bros hanno bloccato l’uscita di nuovi film in Russia sia nei cinema che nel mercato digitale.
  • Play Station –  ha reso impossibile acquistare alcuni servizi in Russia;
  • Pornhub ha reso impossibile l’accesso al sito, mostrando un messaggio di supporto per la causa ucraina.
  • Samsung Pay ha bloccato il suo servizio.
  • Snapchat ha bloccato alcune funzioni in Russia e Bielorussia
  • SAP ha bloccato le vendite in Russia
  • Spotify ha dichiarato di aver chiuso i suoi uffici in Russia e di aver rimosso dal suo servizio i contenuti sponsorizzati dallo stato russo.
  • Twitter i cittadini russi non possono registrare nuovi account
  • TikTok ha bloccato alcuni contenuti di propaganda russa
  • YouTube ha scelto di bloccare dalla piattaforma i canali dei media statali russi RT e Sputnik
  • Anche Jack Sweeney, il giovane che aveva tracciato il jet privato di Elon Musk, si è “arruolato” contro Mosca. Il ragazzo ha cominciato a rintracciare gli aerei privati degli oligarchi e gli aerei di persone vicine al presidente russo nella nuova iniziativa su Twitter @RUOligarchJets e @Putinjet, concentrandosi sugli oligarchi, con nomi e numeri identificativi dei loro jet: “Me lo avevano suggerito anche prima della guerra: dovresti seguire le tracce di Putin”.
  • Fedorov ha inviato una lettera a Microsoft Sony per chiedere di rimuovere dalle loro piattaforme Xbox e PlayStation tutti gli utenti e gli sviluppatori russi e bielorussi. La stessa richiesta è stata mandata alle principali piattaforme di eSports, che coinvolgono migliaia di fan e “atleti” russi.

L’infowar: la guerra delle informazioni

L’aggressiva e costante pressione sui social media da parte di Fedorov e del resto del governo ucraino li ha aiutati a superare la Russia nella guerra dell’informazione. Il modo in cui ha utilizzato Twitter ed il modo in cui sia i ministeri ucraini che i singoli politici hanno utilizzato queste piattaforme, hanno capito fin dall’inizio che si sarebbe trattato anche di un conflitto di informazioni.

L’account Twitter di Fedorov è salito a oltre 186.000 follower da 98 follower un anno fa.

Altri governi occidentali e gruppi della società civile si sono uniti a Fedorov nell’aumentare la pressione sui giganti della tecnologia per affrontare le operazioni di informazione russe. Il senatore statunitense Mark R. Warner ha inviato lettere chiedendo alle principali aziende di intensificare le loro difese contro la disinformazione russa e i leader dell’Unione europea hanno fatto pressioni sui giganti della tecnologia per frenare i media statali russi.

Le notizie in questa guerra viaggiano principalmente su Telegram e Twitter, nella piattaforma di messagistica la possibilità di aprire canali e automatizzare le operazioni con i Bot sta permettendo il proliferare di canali di propaganda e informazione sia russa che ucraina, le fake news fanno molto preso a girare.

Personalmente per ovviare a questi problemi su due piattaforme ho fatto due semplici azioni, la prima creare una lista di contatti e fonti sicure su Twitter per seguire l’evolversi del conflitto.

Link della lista utenti Twitter Guerra in Ucraina: link

La seconda inziativa, di cui sono molto contento, è stata creare un canale Telegram in cui postare le notizie più importanti del conflitto, ed un gruppo di supporto dove poter fare insieme fact checking delle informazioni, anche quelle minori, ed informarsi insieme e discutere sui fatti accertati di questa guerra in Europa, il gruppo è anche un luogo dove poter condividere ansie e paure ed esorcizzarle insieme.

Link del canale Telegram: https://t.me/ucranianwar

Link del gruppo Telegram: https://t.me/guerra_russiaucraina

Penso che realmente Sharing is caring, anche quando si tratta di informarsi nella giusta maniera. Se volete unirvi al gruppo vi aspetto.

Il boomerang delle sanzioni sull’informazione in Russia

Alcuni dirigenti delle Big Tech, sostenitori della libertà di Internet e alcuni esperti di social media hanno respinto le richieste di Fedorov di tagliare i servizi per i cittadini russi. Tra questi anche il fondatore russo (ora all’estero) di Telegram, Pavel Durov, il quale dopo aver annunciato una stretta sulla proliferazione dei canali russi ci ha ripensato perché non voleva colpire fonti di informazione alternativa alla propaganda di stato per il popolo russo, il governo ucraino infatti sta puntando molto su questi canali per far conoscere ai Russi la reale situazione in Ucraina.

Con i media statali russi che pubblicano articoli infondati e fuorvianti sul suo assalto mortale all’Ucraina, le piattaforme dei social media potrebbero essere una delle uniche destinazioni in cui i russi possono accedere a rapporti indipendenti e accurati sulla guerra o organizzare il dissenso contro di essa.

Limitare l’accesso del popolo russo alle informazioni indipendenti lascerà loro solo la propaganda di stato, che attualmente li sta incitando alla guerra con l’Ucraina”, ha affermato Natalia Krapiva, consulente legale tecnico dell’organizzazione no profit per la libertà di Internet Access Now.

Cosa ci ha insegnato Fedorov sull’Innovazione

Ritengo che la lezione da imparare su questa vicenda sia quanto può fare la differenza un approccio orientato all’innovazione e al digitale anche nella più disperata delle situazioni, e di come mixando un corretto stile comunicativo, i giusti strumenti, il coinvolgimento delle persone si possano forse anche cambiare le sorti di una guerra persa in partenza.

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