Un caso estremo di censura politica in Russia

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kara murza

Anton Troianovski, New York Times (tradotto da Alessandro Luciano)

22 aprile 2022     

La Russia apre un procedimento penale accusando un attivista democratico di diffondere “false informazioni” sulla guerra.
L’attivista democratico Vladimir Kara-Murza depone dei fiori vicino al luogo in cui il leader dell’opposizione russa Boris Nemtsov è stato ucciso a Mosca. (Associated Press)

Le autorità russe hanno aperto un procedimento penale contro Vladimir Kara-Murza, un attivista democratico russo ed editorialista del Washington Post. L’accusa è quella di aver aver diffuso “informazioni false” riguardo la guerra in Ucraina, secondo quanto dichiarato dal suo avvocato venerdì. È una delle personalità più importanti tra coloro presi di mira dal giro di vite del Cremlino rispetto all’opposizione alla guerra.

Il signor Kara-Murza, 40 anni, che è stato arrestato all’inizio di questo mese, rischia 10 anni di prigione, secondo quanto scritto nell’atto di accusa postato venerdì dal suo avvocato Vadim Prokhorov. L’atto dice che l’attivista è sotto indagine per alcune osservazioni fatte al parlamento dello stato dell’Arizona il 15 marzo.

Le osservazioni di Kara-Murza che riguardavano il bombardamento di obiettivi civili in Ucraina sarebbero state fatte “per motivi di odio politico” secondo l’accusa. L’attivista ha poi dichiarato ad un canale locale di notizie a Phoenix che la Russia stava commettendo “crimini di guerra” in Ucraina ma che “la Russia e Putin non sono la stessa cosa”.

Venerdì un giudice di Mosca ha ordinato la detenzione preventiva di Kara-Murza fino al 12 giugno, data la “natura dei sospetti” che lo riguardano, secondo quanto dice l’avvocato Prokhorov.

Kara-Murza, cercando di evitare la detenzione prima del processo, ha detto all’audizione di venerdì che non aveva nessun programma di lasciare la Russia. Lui risiede nella Virginia settentrionale, dove vive con la sua famiglia, ma compie frequenti viaggi in Russia e ha un appartamento a Mosca.

“Sono un politico russo e devo rimanere in Russia” ha dichiarato, secondo quanto riportato dall’agenzia russa Mediazona.

Il caso di Kara-Murza mostra come il Cremlino si stia muovendo aggressivamente per eliminare tra i russi qualunque opposizione alla guerra – anche su commenti fatti fuori dalla Russia e non in russo.

Kara-Murza era uno stretto collaboratore di Boris Nemtsov, il leader dell’opposizione ucciso vicino al Cremlino nel 2015. Lui stesso fu avvelenato due volte recentemente con tossine non meglio definite che lo hanno trascinato in un coma durato giorni, lasciandogli danni neurologici.

Molti attivisti e giornalisti sono fuggiti dalla Russia da quando è iniziata la guerra in Ucraina, temendo le persecuzioni. Ma Kara-Murza è rimasto. Ha dichiarato in una recente intervista che sarebbe stato troppo demoralizzante se tutte le figure d’opposizione avessero lasciato il paese, che lui appartiene alla Russia e che fuggire sarebbe stato esattamente quello che il Cremlino sperava che facesse.

“La notte, come sai bene, è più oscura quando si avvicina l’alba” così ha scritto Kara-Murza in un editoriale dalla prigione pubblicato sul Washington Post la scorsa settimana. “La Russia sarà libera. Non ne sono mai stato più sicuro di quanto lo sono oggi.”.

Kara-Murza era stato arrestato all’inizio del mese con l’accusa di disobbedienza alla polizia e successivamente condannato a 15 giorni di carcere. Adesso è accusato tramite la legge che criminalizza le “false informazioni” rispetto alla guerra in Ucraina che il presidente Vladimir V. Putin ha firmato il 4 marzo. Il Cremlino disse che la legge era “proporzionalmente dura” data la “guerra d’informazione che è stata scatenata contro il nostro paese” dall’occidente.

“Gli americani dovrebbero essere infuriati per l’escalation della campagna di Putin per mettere a tacere Kara-Murza”, ha detto Fred Ryan, l’editore del Post, venerdì in una dichiarazione. “E tutti coloro che apprezzano la libertà di stampa e i diritti umani dovrebbero essere infuriati per questa ingiustizia e unirsi nel chiedere l’immediato rilascio di Kara-Murza”.

OVD-Info, un gruppo per i diritti, dice che almeno 35 casi penali sono stati lanciati in Russia sotto la nuova legge. Altri 1.258 casi sono stati lanciati sotto l’accusa minore di “screditare” le forze armate della Russia, spesso con conseguenti multe, dice il gruppo.

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