Holodomor: la Grande Fame ucraina

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Holodomor Statue in Kyiv

Il 25 maggio quattro onorevoli del Partito Democratico hanno presentato una mozione per il riconoscimento dell’Holodomor come genocidio del popolo ucraino.

La conferenza alla Camera

I quattro deputati Fausto Raciti, Andrea Romano, Flavia Piccoli Nardelli e Lia Quartapelle hanno presentato la mozione durante un’apposita conferenza presso la sala stampa della Camera dei Deputati. Hanno preso parte all’evento anche l’ambasciatore ucraino a Roma Yaroslav Melnyk, lo storico Andrea Graziosi e Oles Horodetskyy dell’Associazione cristiani ucraini. L’evento è disponibile su Radio Radicale nella sua versione integrale. Holodomor, in breve, è il nome attribuito alla great famine che tra il 1932 e il 1933 venne scatenata da Stalin contro l’Ucraina.

Secondo Raciti, il riconoscimento dell’Holodomor come genocidio da parte del Parlamento italiano si legge in un contesto più ampio, che ha visto già prese di posizione da parte del Parlamento Europeo. Tuttavia, il riconoscimento formale è avvenuto solo da parte di Ucraina e – in Europa Occidentale – dal Portogallo. Altri Paesi e organizzazioni internazionali come OCSE hanno espresso raccomandazioni a riguardo, o riconosciuto l’Holodomor come crimine contro l’umanità. Anche l’UNESCO nel 2007 si è espressa in termini di “national tragedy“, ma non ha dichiarato l’Holodomor genocidio per l’opposizione della Federazione Russa.

Holodomor, una questione giuridica

Quando si parla di genocidio, la parola stessa assume un ruolo fondamentale. Il termine viene definito dalle Nazioni Unite, e indica:

l’insieme di atti commessi con l’intenzione di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso

Nazioni Unite

Si tratta dunque di un crimine internazionale. L’articolo due della convenzione sulla prevenzione e la repressione del crimine di genocidio, in vigore dal 12 gennaio 1951, argomenta con maggiore dettaglio le azioni che determinano il reato:

  • uccisione di membri del gruppo;
  • lesioni gravi all’integrità fisica o mentale di membri del gruppo;
  • il fatto di sottoporre deliberatamente il gruppo a condizioni di vita intese a provocare la sua distruzione fisica, totale o parziale;
  • misure miranti a impedire le nascite all’interno del gruppo;
  • trasferimento forzato di fanciulli da un gruppo all’altro

Tale precisione nell’attribuzione del termine richiede dunque la necessità di comprendere i fatti, la portata storica e la sua intenzionalità. L’intervento dello storico Andrea Graziosi durante la conferenza ha esposto alcune di queste ragioni.

Holodomor, la Grande Carestia

I fatti sono relativamente semplici: come riporta il professore, tra l’autunno del 1932 e l’estate del 1933 le politiche di collettivizzazione affamano interi territori dell’Unione Sovietica, causando nella sola ucraina circa 4 milioni di morti, concentrati in particolare nella primavera del ’33. Si tratta della più grande tragedia europea precedente all’Olocausto.

Fu genocidio nel senso giuridico del termine? Ci sono elementi per poter affermare che ci fu un processo consapevole e diretto a un gruppo etnico, politico o religioso? Secondo Graziosi, che parla di accordo generalizzato tra gli studiosi specialmente dopo il 2006,  i margini ci sono in quanto l’Holodomor nasconde una doppia strategia staliniana, emersa anche dalla corrispondenza del dittatore che lo storico legge nel corso dell’incontro.

Da un lato, c’è la volontà di indebolire i contadini in quanto tali – i kulaki della vulgata sovietica. Dall’altro, l’intenzione di cancellare ogni parvenza di autonomia ucraina colpendo soprattutto la cultura, ad esempio rimuovendo dai dizionari di ucraino e parole di derivazione polacca, la politica, tra cui lo stesso partito comunista ucraino, e gli intellettuali.

HolodomorDepop
La perdita di popolazione dell’Ucraina (al tempo parte dell’URSS) tra il 1929 e il 1933

Le lettere di Stalin

Il professore cita le lettere scritte da Stalin e provvedimenti come la risoluzione del 14 dicembre 1932 sugli ammassi di grano – che sanciva anche la fine dell’ucrainizzazione – o il blocco dei passaporti del gennaio 1933, identificando in questi elementi un accanimento etnico contro gli ucraini.

In particolare, in una lettera del 1925 il dittatore sovietico esponeva la convinzione secondo cui i contadini siano alla base del nazionalismo, in quanto costituiscono il principale contributore all’esercito nazionalista.

Il timore del nazionalismo ucraino a sua volta è correlato all’esperienza di pochi anni prima, quando nel 1919 un’insurrezione respinge i sovietici e costringe Lenin a cambiare politica nei confronti dell’Ucraina. In una sua lettera, riporta Graziosi, Lenin suggerisce il rispetto delle peculiarità nazionali ucraine almeno nel breve periodo. Al contempo raccomanda di portare a fronte gli abitanti delle citta e gli ebrei per non rischiare di perdere di nuovo l’Ucraina. Era l’ultima fase del pensiero di Lenin, quella della lotta al grande sciovinismo russo.

Dunque, la questione ucraina emerge come una dei temi della politica russa recente, e nei suoi corsi e ricorsi sembra riproporsi anche nell’invasione di Putin.

L’Holodomor fu un Genocidio?

I promotori della mozione e gli ospiti del convegno non hanno dubbi: l’Holodomor fu un genocidio, come provato soprattutto dalle politiche adottate da Stalin e dalle idee argomentate negli epistolari.

Indubbiamente le carestie furono molto diffuse in URSS, ma secondo Graziosi il trattamento riservato agli ucraini presenta caratteristiche peculiari. Anche il Kazakistan, spiega il professore, fu colpito dalla grande fame, ma senza le limitazioni agli spostamenti imposte agli ucraini.

In generale, rientrano in questa linea di pensiero anche lo storico Ettore Cinnella, Raphael Lemkin e altri tra cui la giornalista e saggista Anne Applebaum.

Contadini affamati in una strada di Kharkiv, 1933. In Procyk 1986, via Wikipedia

Opinioni differenti

Non tutti sono d’accordo nel considerare genocidio l’Holodomor. Alcuni riconoscono il crimine contro l’umanità ma non il genocidio, altri attribuiscono le responsabilità a un accanimento contro una classe e non un popolo. Altri ancora, parlano di pianificazione economica scadente ma non colpevole o intenzionale. Fuori dall’accademia, sposano queste tesi – ovviamente – il Cremlino e parte della comunità politica che ancora considera l’Unione Sovietica un riferimento.

A questo proposito, il presidente filorusso Viktor Janukovyč assunse una posizione giudicata morbida sull’Holodomor venendo contestato dalle opposizioni. Allo stesso modo, alcune fonti vicine a partiti o movimenti della sinistra radicale insistono su Holodomor come a un concetto inventato, frutto  di una rilettura della storia a posteriori che cerca di riabilitare i nazionalismi, incluso quello ucraino.

L’Holodomor Museum di Kyiv, via Holodomor Museum

Il dibattito

In questo senso può essere interessante una rapida ricognizione sui portali di informazione e opinione politica, dove abbondano le prese di posizione: il tema è caldo, soprattutto a sinistra.

Commentando la conferenza alla Camera, Simone Oggionni su Huffington Post nega l’Holodomor in quanto genocidio, riconoscendo tuttavia il valore delle ricerche storiche effettuate.

Luciano Capone su Il Foglio argomenta invece a favore, notando l’aspetto politico: a presentare la mozione è l’erede del PCI, non un partito di destra. E proprio a proposito di PD, Fabrizio Poggi su Contropiano titola con Holodomor: il PD e l’invenzione del crimine contro l’umanità bolscevico in Ucraina. Non è solo: posizioni simili compaiono anche su L’Antidiplomatico, definito da Iacopo Iacoboni nel 2016 un sito che divulga la linea filo-russa del M5S, o sui post social del Partito Comunista di Marco Rizzo.

Nella letteratura scientifica, il tema dell’Holodomor sembra aver progressivamente guadagnato spazio. Da un conteggio delle pubblicazioni su Google Scholar si rileva un aumento delle pubblicazioni in particolare dal 2018. Gran parte dei testi è ovviamente di provenienza ucraina.

Tra fatti e parole

Non si può negare l’enorme incremento della mortalità tra il 1932 e il 1933 in Ucraina, ma l’assenza di registri rende complicate le stime. Di contro, è vero che “Holodomor” sia letteralmente una parola inventata. Come scrive Georgiy Kasianov in un suo recente articolo sul Journal of Genocide Research, il termine Holodomor aveva fatto la sua comparsa nel periodo in cui cominciava ad affermarsi a livello globale la consapevolezza sull’olocausto ebraico. La rilettura della great famine in questi termini trarrebbe origine secondo lo studioso soprattutto dagli ucraini in diaspora, in particolare negli Stati Uniti d’America.

HolodomorNationRecognize
Le posizioni della comunità internazionale sull’Holodomor

La costruzione dell’identità nazionale

Secondo Lia Quartapelle e il professor Graziosi, l’Holodomor costituisce una base per la narrazione nazionale dell’Ucraina a cui si aggiungerà – secondo lo storico – l’epopea della resistenza all’invasione russa del 2022. La nuova Ucraina post sovietica, nota ancora Graziosi, sceglie come base per la sua identità nazionale non tanto un periodo di conquista e dominio su altri popoli, ma una sofferenza comune, assurta a collante per un paese multietnico e caratterizzato da un quadro unico di compresenza di genti diverse.

Questo utilizzo di Holodomor come elemento di costruzione di identità nazionale non è del tutto lineare e presenta incongruenze che mettono in luce alcune questioni irrisolte del-identità nazionale ucraina, che ha scelto di orientarsi a un approccio “etnico” per la propria auto-rappresentazione. Come evidenzia ancora Kasianov tracciando un parallelo con l’Olocausto, l’Holodomor non è ancora recepito diffusamente nella comunità internazionale come lo sterminio degli ebrei nonostante l’amplissimo riconoscimento interno. Dall’altro lato, è il tema dell’Olocausto stesso a imporre all’Ucraina una riflessione sul ruolo non solo dei propri Giusti tra le Nazioni, ma anche di coloro che – come in tutti i Paesi occupati – hanno collaborato con i criminali nazisti, in un Paese caratterizzato da alti livelli di intolleranza verso alcune fasce di popolazione come i Roma.

Il ruolo dell’Italia

Il concetto di Holodomor ha solo di recente visto un parziale accordo da parte della comunità scientifica nella sua accezione di genocidio, e per molti anni il tema è stato tenuto in ombra dal dibattito e dagli studi storici. Come ricorda Horodetskyy alla conferenza, a negare la great famine fu in parte l’occidente stesso, quando il premio Pulitzer Walter Duranty racconto sul New York Times russians are hungry, but not starving. Durante i suoi viaggi, il giornalista era stato condotto dalle autorità sovietiche a visitare i villaggi più prosperi e non aveva dunque avuto modo di vedere la tragedia in corso. In letteratura scientifica, Kaminski (2022) segnala come l’Occidente fosse invece pienamente consapevole di ciò che accadeva in Ucraina. Questo punto è corroborato anche dalla vicenda del giornalista Gareth Jones, che per primo denunciò al mondo la grande carestia e fu corretto da Duranty con la famosa frase ricordata sopra.

West was unaware of the events in Ukraine is irresponsible and ignorant

Alyssa Kaminski
Una scena da Mr. Jones (in italiano, l’Ombra di Stalin), il film sull’Holodomor di Agnieszka Holland (2019). La pellicola è stata accolta freddamente per la poca accuratezza del ritratto di Gareth Jones dalla famiglia stessa del giornalista

Fu diverso il tono delle parole di Sergio Gradenigo, ambasciatore italiano a Kharkiv che denunciò la carestia e la sua natura indotta. Horodetskyy riporta i contenuti di alcune delle lettere inviate a Roma, dove il diplomatico identifica tre cause nella carestia indotta da Stalin all’Ucraina:

  • La resistenza passiva alla collettivizzazione da parte dei contadini;
  • La convinzione che il materiale etnografico non sarebbe potuto mai essere ricondotto alla tipologia ideale di comunista
  • La necessità o comodità più o meno palesemente riconosciuta di snazionalizzare regioni in cui coscienza ucraina si ridestava e dove è meglio che risiedano russi.

Gradenigo sosteneva che il disastro avrebbe provocato una colonizzazione in prevalenza russa, che avrebbe trasformato il carattere etnografico dell’Ucraina. L’ambasciatore concludeva dicendo che

In un avvenire forse molto prossimo non si potrà più parlare di un Ucraina, né di un popolo ucraino, e quindi nemmeno di un problema ucraino, poiché l’Ucraina sarà divenuta di fatto una regione russa

Giorgio Gardenigo

Da Gradenigo a De Rosa

Diversi decenni dopo, l’interesse per l’Holodomor sarà portato avanti in Italia da Gabriele De Rosa, primo titolare di una cattedra in Storia Contemporanea insieme a Giovanni Spadolini nel 1961. Come ricorda nel suo intervento Flavia Piccoli Nardelli, De Rosa arriva a interessarsi dell’Holodomor dopo una vita dedicata allo studio della religiosità, con particolare interesse per quella ucraina, caratterizzata da una stratificazione particolare e dalla compresenza di credi anche molto diversi.

Nel 2003, De Rosa e altri trenta studiosi sono autori di un volume e un successivo appello al parlamento italiano e alla commissione europea. La mozione presentata dai deputati, ricordano Nardelli e Romano, va anche a riprendere il tracciato aperto da De Rosa, ex parlamentare del Partito Popolare Italiano.

L’influenza della contemporaneità

Tutti i presenti al convegno , in particolare l’ambasciatore, hanno sottolineato il legame della mozione presentata con l’attualità della guerra innescata dall’invasione russa del 24 febbraio.

Da un lato, come evidenzia l’ambasciatore, torna il tema del cibo come arma: la carestia indotta, le ruberie di grano e il blocco delle navi da parte di Mosca preoccupano per il rischio di innescare una crisi alimentare soprattutto nei Paesi del Terzo Mondo.

Dall’altro, le analogie sono anche politiche: il discorso di Putin sembra innestarsi, con qualche imprecisione storica su Lenin, su quelle ambizioni del Cremlino di non farsi sfuggire l’Ucraina.

Un’Ucraina che tuttavia sembra destinata dopo un trauma simile ad allontanarsi definitivamente da Mosca proprio in seguito a conflitto.

Il tour in 3D dell’Holodomor Museum di Kyiv

Riferimenti

(1) Bruno, L, Grazioli, A (a cura di) (2022). Presentazione della mozione parlamentare in favore del riconoscimento dell’Holodomor (lo sterminio per fame di quasi quattro milioni di ucraini tra il 1932 e il 1933) come genocidio del popolo ucraino. Radioradicale.it. https://www.radioradicale.it/scheda/669396/presentazione-della-mozione-parlamentare-in-favore-del-riconoscimento-dellholodomor-lo. Accessed 01 June 2022.

(2) Sapienza, S (a cura di) (2022). L’Ucraina e i falsi storici evocati da Putin. Intervista ad Ettore Cinnella. Radioradicale.it. https://www.radioradicale.it/scheda/662101/lucraina-e-i-falsi-storici-evocati-da-putin-intervista-ad-ettore-cinnella. Accessed 01 June 2022.

(3) Bellezza, SA (2014). Tridente contro Falce e Martello: gli usi della Storia nell’Ucraina post-sovietica. Limes (4): L’Ucraina tra noi e Putin. https://www.limesonline.com/cartaceo/tridente-contro-falce-e-martello-gli-usi-della-storia-nellucraina-post-sovietica. Accessed 01 June 2022.

(4) Holodomor Research and Education Consortium (Canadian Institute of Ukrainian Studies – University of Alberta) (2017). Presentation of Red Famine: Stalin’s War on Ukraine by Anne Applebaum. https://holodomor.ca/presentation-of-red-famine-stalins-war-on-ukraine-by-anne-applebaum/. Accessed 01 June 2022.

(5) Skorobobach, N (2022). A misleading memory using the Holodomor to vilify socialism. Political Science Undergraduate Review 7(2). https://journals.library.ualberta.ca/psur/index.php/psur/article/view/253. Accessed 01 June 2022.

(6) Kaminski, A (2022). Horrors of the Holodomor: How Western Nations were Complicit in the Cover up of the 1932-1933 Ukrainian Famine. Liberated Arts: a journal for undergraduate research 9(1). https://ojs.lib.uwo.ca/index.php/lajur/article/view/14575. Accessed 01 June 2022.

(7) Kharkiv Human Rights Protection Group (2007). UNESCO will not declare Holodomor genocide because of Russia. https://khpg.org/en/1193920635. Accessed 01 June 2022.

(8) United Nations (2018). UN experts urge Ukraine to stop ‘systematic persecution’ of Roma minority. https://news.un.org/en/story/2018/07/1015022. Accessed 01 June 2022.

(9) United States Holocaus Memorial Museum. The Holocaust in Ukraine. https://www.ushmm.org/information/exhibitions/online-exhibitions/special-focus/ukraine. Accessed 01 June 2022.

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