La missione Artemis e la nuova corsa allo spazio

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La corsa alla luna degli anni 60

Nel 1961, il presidente John F. Kennedy sfidò gli Stati Uniti a far atterrare un uomo sulla luna e riportarlo sano e salvo sulla Terra prima della fine del decennio. Il programma Apollo ha raggiunto questo obiettivo e ha riportato 842 libbre di roccia lunare e campioni di suolo per lo studio.

La missione Apollo 11 fu lanciata nel luglio 1969 e gli astronauti Neil Armstrong, Edwin “Buzz” Aldrin e Michael Collins erano a bordo. L’equipaggio è arrivato sulla luna dopo un tempo di volo di 8 giorni, 3 ore, 18 minuti e 37 secondi. Dopo essere atterrato il 20 luglio 1969, Armstrong divenne la prima persona in assoluto a salire su un altro corpo celeste.

Dal 1969 al 1972 le missioni Apollo hanno portato 11 uomini sulla luna, da lì ci si è concentrati solamente su progetti come l’esplorazione (tramite telescopi come Hubble o il nuovissimo James Webb oppure tramite lander come nel caso di Marte con Curiosity e Perseverance), oppure sullo studio dell’ambiente spaziale a bordo della stazione spaziale internazionale.

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Celeberrima foto di Buzz Aldrin sulla Luna

La missione è considerata il simbolo della vittoria degli Stati Uniti contro l’Unione Sovietica, in un mondo che torna a dividersi in due blocchi contrapposti, la luna torna di nuovo in palio.

La missione Artemis: cos’è e qual è il suo scopo?

La missione Artemis è un progetto congiunto della NASA e dell’ESA per esplorare la superficie della Luna. Lo scopo della missione è sviluppare nuove tecnologie per l’esplorazione e l’estrazione di risorse sulla Luna.

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Piano di volo della prima missione Artemis

Il programma Artemis ha tre obiettivi principali:

1) Stabilire una presenza umana estesa sulla superficie lunare entro il 2028 con sei lander, tre missioni con equipaggio e un servizio di trasporto merci lunare commerciale.

2) Riportare gli astronauti americani sulla superficie lunare entro il 2024 per l’esplorazione a lungo termine e l’uso delle risorse lì.

3) Essere la missione che ponga le basi di una possibile presenza stabile terrestre sul nostro satellite.

Il programma “Artemis”, vedrà un uomo e una donna salire sulla superficie lunare in quello che sarebbe il primo sbarco di esseri umani dal 1972.

Nell’ambito della collaborazione tra NASA ed ESA una dei possibili comandanti delle prossime missioni con equipaggio potrebbe essere la nostra Samantha Cristoforetti.

Il futuro della corsa allo Spazio

La missione Artemis non sarà nei prossimi anni l’unico programma di esplorazione lunare.

Russia e Cina hanno annunciato la firma di un memorandum d’intesa sulla costruzione congiunta di una stazione internazionale di ricerca lunare. La stazione sarà costruita sulla superficie o nell’orbita della Luna e diventerà una base permanente per esperimenti a lungo termine o autonomi.

Se per la Russia si tratta di una possibile rivincita, per la Cina è un guanto di sfida all’egemonia statunitense.

Entrambe le iniziative sono ambiziose e mirano a utilizzare le ultime tecnologie e ricerche per esplorare il nostro vicino più prossimo.

La Russia nonostante la grande tradizione dei cosmonauti russi è diventata una potenza spaziale sempre più obsoleta, l’anno scorso, dopo il successo del lancio di SpaceX ha perso anche il monopolio di portare gli astronauti alla stazione spaziale internazionale.

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La lotta geopolitica torna nello spazio

La Cina, al contrario, non è mai stata invitata alla Stazione Spaziale Internazionale, poiché la legge americana proibisce alla NASA di cooperare con Pechino. Ciò non ha lasciato ai cinesi altra scelta che muoversi da soli. Se Pechino non è tra i pionieri dello spazio, ha recuperato appieno il tempo perduto: lo scorso dicembre la sua sonda Chang’e-5 aveva riportato con successo frammenti di roccia e superficie raccolti sulla Luna ed un rover è riuscito ad atterrare con successo su Marte, impresa fino ad allora riuscita solamente alla NASA. Il successo dell’operazione è stato una dimostrazione dell’avanzamento tecnologico cinese e ha segnato l’inizio di una nuova era di competizione per lo spazio.

Anche in questo quadro si può analizzare la fondazione da parte del presidente Trump della Space Force statunitense, ufficialmente la prima (e fin’ora unica) sezione dell’esercito appositamente addestrata per un contesto extraterreste.

In futuro, possiamo aspettarci molte altre missioni come questa, con aziende in competizione per avere la possibilità di essere le prime. Gli Stati Uniti, la Cina, la Russia e l’India sono tutti in corsa per l’esplorazione spaziale.

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