La Controffensiva Ucraina A Kharkiv

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Come l’Ucraina ha cambiato le sorti del conflitto

Dopo una estate di stasi sul fronte di guerra tra Russia e Ucraina qualcosa finalmente s’è mosso, la tanto annunciata controffensiva di Kiev è finalmente giunta, purtroppo per i Russi non è giunta dove se lo aspettavano.

Tutti gli analisti erano concordi nel vedere nella ripresa di Kherson l’obiettivo di una possibile controffensiva ucraina, tuttavia al comando delle truppe gialloblu qualcuno la pensava diversamente e quel qualcuno era il generale Oleksandr Syrsky.

Il generale ucraino non era fino a prima dell’invasione un volto noto, se non per gli addetti ai lavori, tuttavia come rivelato da un’esclusiva del Washington Post pubblicata il 24 agosto, (a sei mesi esatti dall’inizio della guerra e nel giorno dell’Indipendenza ucraina) Syrsky è stato il generale che ha permesso il salvataggio di Kiev nella fase più delicata della guerra.

Syrsky è solito avere in tasca un immagine di Bohdan Khmelnytsky, il celebre comandante cosacco a cui in Ucraina è dedicata una città di trecentomila abitanti nell’ovest. Alla fine di marzo, dopo che i russi si erano ritirati dalla zona della capitale, Syrsky è stato insignito della medaglia dell’ordine di Bohdan Khmelnytsky per aver salvato Kyiv. Il generale ieri era a Balaklya, la prima cittadina liberata nella controffensiva di Kharkiv: c’è un video che lo ritrae in divisa, con l’elmetto in testa, mentre dice che la prossima tappa sarebbe stata Izyum e poi “molte altre città e villaggi” ancora sotto occupazione.

Video della liberazione di Balaklya

Nel novembre del 2013 a Syrsky era stato affidato un compito: adeguare l’esercito di Kyiv agli standard della Nato, c’erano le proteste di Euromaidan e la Russia di li a pochi mesi avrebbe occupato la Crimea, negli anni a seguire Syrsky ha lavorato per creare un esercito all’altezza degli standard occidentali e dall’inizio della guerra ha messo la sua mano nelle azioni più fondamentali come la difesa di Kiev e l’offensiva di questi giorni di Settembre che ha riguadagnato alla causa ucraina più di 3000 km quadrati di territorio.

La strategia della controffensiva

Le forze ucraine hanno per settimane lasciato intendere che l’obiettivo della tanto annunciata fosse Kherson, nei giorni scorsi una offensiva era avanzata di diversi Kilometri ma i Russi avevano rafforzato la presenza in città e spostato lì molte truppe, sguarnendo però altri fronti.

il fronte più sguarnito si è rivelato essere quello di Kharkiv nel quale grazie alle ricognizioni con droni leggeri gli Ucraini hanno potuto capire dove conveniva ammassare delle riserve per tentare uno sfondamento, che poi si è concretizzato come vedete nel video sopra.

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Prime fasi della controffensiva la mattina del 10 Settembre

Nella prima fase si è puntato alla conquista di Balaklya, ma l’obiettivo vero era il fiume Oskil e precisamente la città di Kupiansk conquistata Sabato 10 nelle prime ore della mattina dai reparti speciali dell’esercito ucraino.

La fiducia delle truppe di Kiev in questa offensiva è testimoniata da numerosi video che mostrano la differenza di morale tra l’esercito ucraino e quello russo.

Soldati ucraini cantano un canto patriottico prima dell’inizio della controffensiva.

L’offensiva fulminea ha permesso di liberare oltre a tutta la sponda a Ovest del fiume Oskil anche lo snodo fondamentale di Izium e la strada per Severodonetsk, presa dai russi in Maggio.

A nord invece gli Ucraini sono arrivati ormai ai confini con la Federazione Russa, minacciando così i depositi logistici oltre la frontiera, che potrebbero essere nelle prossime ore attaccati con missili a lungo raggio.

Nel settore di Sud-Est le truppe di Kiev sono arrivate a minacciare i territori del Nord del Donbass.

Il fronte economico e gli aiuti a Kiev

Se a livello militare la situazione ha finalmente una svolta tuttavia l’Ucraina si appresta dopo la gara di solidarietà dei primi mesi a passare un inverno duro dal punto di vista economico.

Dall’inizio della guerra, con un aumento della spesa militare di del 450%, Kiev ha lottato per ridurre drasticamente le spese non militari, riducendo però il budget ai servizi al cittadino. Il sopportare un’economia di guerra per un lungo periodo potrebbe essere per Kiev un qualcosa che potrebbe incidere sul morale delle persone oltre che sulle finanze.

Peserà sui cittadini ucraini anche la mancanza di Gas ed Energia come in tutta Europa. Gli aiuti economici occidentali saranno essenziali per il prosieguo della guerra tanto quanto quelli militari. Il tutto in un contesto come altrove di inflazione in crescita e scarsità di risorse.

Negli ultimi mesi i principali paesi europei hanno diminuito di molto gli aiuti a Kiev e l’arrivo dell’inverno e della crisi energetica non fa ben sperare per il fronte finanziario.

Le prospettive per i Russi

Il tracollo nel settore di Kharkiv pur essendo una grande vittoria ucraina non è il colpo del KO per Putin, infatti gli Ucraini hanno sfondato nel settore che meno gli interessava, per Mosca i punti positivi a cui guardare sono almeno due.

– I soldati Russi stanno ancora aspramente ostacolando qualsiasi avanzata ucraina a Kherson

– I russi stanno aspramente assaltando Bakhmut ed il nord-ovest di Pisky, giorno e notte

Sicuramente i Russi hanno perso un gran numero di equipaggiamenti e diversi tra morti e prigionieri e ciò a lungo andare continua ad indebolire il loro esercito in Ucraina però dal punto di vista strategico generale la situazione potrebbe avere anche risvolti positivi nel lungo periodo.

Per come stanno le cose oggi, le sue truppe stabiliranno una nuova linea del fronte lungo il fiume Oskil; stanno continuando a resistere a Kherson, promettendogli così almeno una sorta di prospettiva per completare la conquista dell’oblast di Donetsk. I progressi ucraini costeranno del tempo a Kiev e potrebbero ridurre le truppe necessarie per rafforzare Bakhmut e Pisky e finiranno con una situazione che costringerà gli ucraini a schierare unità aggiuntive lungo il confine con la Russia, invece di schierarle in prima linea.

Putin ha ancora prospettive per dichiarare una vittoria, prima o poi….e questo è tutto ciò che conta per Putin, tuttavia l’arrivo dell’inverno e la scarsità di truppe e mezzi da impiegare in nuove offensive potrebbero giocare a favore degli Ucraini consentendo loro in primavera di lanciare un’offensiva ancora più grande per liberare il Sud e prendere Donetsk.

La partita è ancora tutta da giocare!

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