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L’architetto Stefano Borghini ci introduce nel mondo delle tecnologie applicate ai Beni Culturali, di cui non possiamo più fare a meno.

Queste le parole di Stefano Borghini: “Quello esposto è solo un breve panorama delle installazioni residenti nel Parco, per non parlare di quelle, sempre più presenti e mutevolmente declinate, legate agli allestimenti temporanei, delle quali non sembra più possibile fare a meno. Ed in effetti, pur se appare sempre più necessario tenere sotto un attento controllo il livello della qualità per evitare il rischio di una “bulimia” tecnologica di scarso valore e dell’assuefazione del pubblico, i minimi comuni denominatori dell’emozione e dell’estetica sembrano essere davvero i veicoli preferenziali imprescindibili per divulgare la conoscenza. Attraverso di essi riusciamo in breve tempo a far riemergere i frammenti di DNA di cui siamo fatti, i mattoni più intimi della nostra cultura. E a far riaffiorare un passato, che tenta e tenterà sempre di essere riconosciuto e ricostruito, attraverso i nostri strumenti tecnologici così come, prima ancora, attraverso i nostri pensieri”.

Buona visione … ma senza oculus!