AP Photo/Luca Bruno  

meeting sovranista

Salvini e Bolsonaro insieme a Pistoia. L'imbarazzo di Forza Italia

Francesco Stati

Il leader della Lega incontrerà domani il presidente del Brasile per celebrare i caduti brasiliani. E sull'ingresso del partito nel Ppe dice: "Non è mai stato e non sarà mai all'ordine del giorno". L'asse moderato del centrodestra scricchiola 

Non è stato un bel G20 per Jair Bolsonaro. Fuori da ogni incontro bilaterale e marginalizzato negli incontri e nelle foto di protocollo, il presidente brasiliano si è trovato politicamente isolato. A mitigare la sua solitudine istituzionale, però, ci pensa l’amico Matteo Salvini. I due si incontreranno il 2 novembre, a Pistoia, per celebrare i brasiliani caduti in Italia durante la Seconda guerra mondiale, presso il monumento votivo militare brasiliano. Per loro, l’occasione di un incontro per confrontarsi sulle rispettive linee politiche e rinsaldare un rapporto storico (Salvini in passato ha anche incontrato il figlio di Bolsonaro, Eduardo).

Fin qui nulla di strano. Non fosse che l’incontro crea forti imbarazzi nel centrodestra, in particolare negli alleati di Forza ItaliaBolsonaro è noto per le sue posizioni di estrema destra contro l’ambientalismo e ultra no vax. Non solo: il presidente brasiliano è stato messo in stato di accusa dalla commissione parlamentare Covid del suo paese per genocidio e crimini contro l’umanità e le popolazioni indigene (oltre ad altri capi di imputazione molto gravi) a causa della sua gestione della pandemia. Nel paese carioca, infatti, sono stati oltre 608 mila i decessi, a fronte di quasi 22 milioni di casi. Durate le sue passeggiate nel centro di Roma, Bolsonaro è stato duramente contestato, così come nelle altre sue recenti tappe italiane. E come riporta la Stampa, per Forza Italia il confine da non superare resta chiaro: "La nostra politica estera è quella di Draghi e non quella di Bolsonaro", dice un alto dirigente del partito al quotidiano torinese. 

Salvini, però, non sembra preoccuparsene. In una nota, il segretario leghista ha commentato così l’incontro: “Sono felice e orgoglioso di rendere omaggio ai caduti brasiliani durante la Seconda guerra mondiale, martedì, accanto al presidente Bolsonaro: diedero un contributo importante alla liberazione dall’occupazione nazifascista. Per me sarà l’occasione per ribadire la profonda amicizia che lega Italia e Brasile. A Bolsonaro, che ieri è stato ricevuto al Quirinale, rinnoverò il ringraziamento anche per l’impegno e la serietà che ci consentirono di riportare in Italia il terrorista comunista Cesare Battisti nel 2019”. Sovranisti amici di sovranisti: nulla di nuovo. A venir meno, però, sono le speranze dei moderati. A Silvio Berlusconi, che nell’ultima riunione del Ppe auspicava un avvicinamento della Lega ai popolari, Salvini risponde così: “L’ingresso della Lega nel Ppe non è mai stato e non sarà mai all’ordine del giorno”. Un’affermazione - riportata nell'ultimo libro di Bruno Vespa - che è destinata ad acuire le differenze nel centrodestra. Almeno fino alla prossima giravolta.