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Il corpo del Rey. Pelé, il dribblatore di coccodrilli

Francesco Stati

Il tumore al colon l’ennesima sfida di una vita piena di avversari e problemi fisici

Nei 90 minuti di una partita di calcio, Pelé non aveva rivali: 757 gol segnati in partite ufficiali tra club e Nazionale, tre mondiali vinti, una classe e una tecnica da migliore al mondo. È nella lunga sfida con il suo corpo, però, che O’ Rey ha dovuto sfoderare i suoi colpi migliori. 

La partita inizia già nel 1977, quando era ancora un calciatore dei New York Cosmos. All’asso brasiliano sarebbe stato asportato il rene destro, anche se la notizia non è mai stata confermata ufficialmente. C’è chi dice fosse per i tanti colpi ricevuti in carriera sul rettangolo verde, chi per un violento scontro di gioco perché danneggiato dalla rottura di una costola, altri sostengono fosse un tumore. Un’operazione, secondo i media brasiliani, svolta in gran segreto negli Stati Uniti. 

 

La notizia è tornata di attualità quasi trent’anni dopo, quando nel 2014 era stato ricoverato d’urgenza per forti dolori allo stomaco che avevano fatto temere il peggio. La causa? Ancora una volta, i reni: calcoli nell’uretra e nella vescica, che avevano tenuto con il fiato sospeso gli appassionati di sport, anche perché il campione brasiliano era stato da poco operato al cuore. Un rapido intervento chirurgico, però, aveva scongiurato il peggio e fatto mettere via ai giornalisti l’elogio funebre.

Cinque anni dopo, però, sono ancora i reni a far riaprire i cassetti dei coccodrilli nelle redazioni di tutto il mondo: nel 2019, Pelé viene ricoverato d’urgenza in Francia per un’infezione del tratto urinario. La situazione sembra grave, il campione ha la tetania (una condizione patologica), o almeno questo trapela sulla stampa. Con il passare dei giorni, però, le sue condizioni migliorano e viene trasferito in Brasile per la rimozione di un calcolo renale. Un altro dribbling sui coccodrillisti.

 

L’ennesima sfida si presenta nel modo più strisciante, almeno secondo i familiari. Nel 2020, Edinho, uno dei tanti figli del tre volte campione del mondo, dichiara a GloboEsporte che suo padre è depresso: “È fragile sul fronte della mobilità dopo un trapianto di anca e una riabilitazione non adeguata. Lui è O’ Rey, è sempre stato una figura imponente e oggi non può più camminare bene. Questo lo imbarazza”. Lo stesso Pelé, però, aveva smentito poco dopo: “Sto bene. Trascorro bei giorni e altri non così belli, è normale persone della mia età. Non ho paura”. Cassetti chiusi, ancora una volta.

In questi giorni, nella vita di O’ Rey è sceso in campo un nuovo avversario. Arrivato in ospedale a fine agosto per alcuni accertamenti, la stella della Seleçao ha scoperto di avere un tumore al colon. Lo ha annunciato lui stesso, su Instagram, con queste parole: “Amici miei, lo affronto con il sorriso sulle labbra e la gioia di vivere”. Per Pelé, dunque, un altro coccodrillo da saltare, un’altra partita da vincere.

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