PALERMO. Una mappa dove segnalare l’abbandono di rifiuti da parte di cittadini incivili in tutta la Sicilia. È l’idea che ha avuto un gruppo di ragazzi siciliani che hanno creato, insieme al portale, anche una pagina Instagram chiamata “Respect Sicily” (qui il link) per pubblicizzare la loro iniziativa sul web. Uno dei maggiori problemi dell’Isola, infatti, è quello delle discariche abusive che si vengono a creare, documentate di recente anche su un canale YouTube chiamato “Il sistema impazza” (qui il link).

A Messina, nello specifico, queste aree si vengono a creare nelle zone in attesa di sbaraccamento che sono state liberate dai cittadini a cui è stata consegnata una casa. Le baracche vuote, infatti, si trasformano in enormi recipienti di spazzatura (l’ultima segnalata è quella di Fondo Fucile), a cui a volte qualcuno decide anche di dargli fuoco.

La mappa realizzata da questi ragazzi (consultabile a questo link) si pone proprio come obiettivo quello di «sensibilizzare e fare capire che il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti non è circoscritto ma coinvolge territori ben più ampi e proporzioni che vanno ben oltre la mera scala del paesino o del piccolo comune», scrivono sul portale. Infatti, tramite la piattaforma è possibile indicare eventuali rifiuti abbandonati, ma anche segnalare se in un punto sono stati raccolti e quindi non vi è più alcuna discarica.

E non è tutto, perché vi è una vera e propria leggenda ideata dai giovani attivisti, così che oltre a segnalare eventuali rifiuti abbandonati, si renda nota anche la quantità e l’entità di questi: un furgoncino segna i rifiuti che potrebbero essere contenuti in un camion, un trattore avvisa che è necessario un intervento mirato specializzato, un carrello indica che i rifiuti potrebbero essere contenuti all’interno di questo, una maschera antigas che i rifiuti sono pericolosi e, infine, un cestino se si tratta di qualche busta.

Tutti, quindi, possono inviare una segnalazione, con la zona, la tipologia e una breve descrizione che poi viene automaticamente inserita nella mappa. Così come tutti possono segnalare che una zona è stata ripulita. «Siamo un gruppo di ragazzi sui trent’anni, non siamo un’associazione e non abbiamo né fini politici
né pubblicitari. Amiamo solo la nostra terra», tengono a sottolineare.

«La mappa condivisa nasce dall’esigenza di molti comuni di mappare le aree interessate da micro-
discariche abusive. Leggendo i giornali spesso si riscontrano dichiarazioni relative alla mancanza di
strumenti per l’individuazione ed il recupero dei rifiuti abbandonati (noi, nel nostro piccolo, abbiamo
dedicato tempo ed idee alla generazione di uno strumento che risolva quantomeno il problema
dell’individuazione, appunto)», scrivono sulla piattaforma, all’interno della quale hanno dedicato una sezione per spiegare la loro mission.

«Puntiamo soprattutto sui siciliani, sull’effetto di scala che un’idea di questo tipo potrebbe avere. Se
la nostra idea funziona e prende piede, perché la Regione Siciliana o le Amministrazioni Locali
dovrebbero sprecare dei soldi pubblici per assegnare questo compito, a pagamento, ad un’azienda? – continuano – Il terzo motivo, e di certo non meno concreto, è la raccolta annuale di tutte le segnalazioni in una
denuncia formale presso la Procura della Repubblica ed il Ministero della Transizione Ecologica (che
per inciso paghiamo di tasca nostra perché non abbiamo né fondi né conti correnti). Il nostro scopo è
meramente filantropico perché crediamo che i siciliani siano un popolo capace di reagire con forza e
caparbietà, capace quantomeno di arginare lo schifo che documentiamo sulla nostra pagina Instagram».

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